mercoledì 26 gennaio 2011

Benefici del massaggio infantile per le mamme con depressione post-natale


di Vivette Glover, Katsuno Onozawa e Alison Hodgkinson Queen Charlotte's and Chelsea Hospital (luglio 2002).

L'articolo illustra come il corso di massaggio IAIM possa aiutare le mamme che soffrono di depressione post-natale.

Stabilito che la depressione è un male che affligge un numero non insignificante di donne (circa il 10% delle

neo-mamme) le autrici decidono di condurre uno studio comparato su due gruppi di genitori in cui è stato riscontrato presso il Queen Charlotte's and Chelsea Hospital di Edimbugo lo stato di depressione post-natale materno. Ai due gruppi omogenei è stata somministrata una diversa terapia: al primo è stato permesso di usufruire del controllo psicologico e del sostegno farmacologico fornito dall'ospedale secondo le terapie standard, al secondo è stato sottoposto un corso di massaggio infantile dell'IAIM.

La cura di una donna che soffre di depressione dopo il parto è importante non solo per l'integrità mentale di questa, ma anche per dare la possibilità al bambino (o bambina ovviamente) di godere dei benefici del contatto sano con la madre. E' riscontrato infatti nei neonati un atteggiamento di “imitazione” del comportamento materno. Essendo la madre il loro unico punto fermo, i neonati tendono ad

identificarsi con essa e a “copiare” i suoi stati d'animo, diventando così spesso imprevedibili, eccessivamente chiusi, irritabili o addirittura depressi (il termine copiare deve essere inteso non come atteggiamento consapevole ma come naturale conseguenza dell'attaccamento che il bambino cerca di instaurare con la madre). Questi comportamenti “difficili” si insediano nella natura del piccolo e tendono a rimanere, attivi o latenti, almeno fino ai 18 mesi, ma spesso continuano a creare problemi legati ai normali processi di apprendimento e di crescita anche oltre questa età.

L'articolo illustra come il corso di massaggio IAIM possa aiutare le mamme che soffrono di depressione post-natale.

Stabilito che la depressione è un male che affligge un numero non insignificante di donne (circa il 10% dell

e neo-mamme) le autrici decidono di condurre uno studio comparato su due gruppi di genitori in cui è stato riscontrato presso il Queen Charlotte's and Chelsea Hospital di Edimbugo lo stato di depressione post-natale materno. Ai due gruppi omogenei è stata somministrata una diversa terapia: al primo è stato permesso di usufruire del controllo psicologico e del sostegno farmacologico fornito dall'ospedale secondo le terapie standard, al secondo è stato sottoposto un corso di massaggio infantile dell'IAIM.

La cura di una donna che soffre di depressione dopo il parto è importante non solo per l'integrità mentale di questa, ma anche per dare la possibilità al bambino (o bambina ovviamente) di godere dei benefici del contatto sano con la madre. E' riscontrato infatti nei neonati un atteggiamento di “imitazione” del comportamento materno. Essendo la madre il loro unico punto fermo, i neonati tendon

o ad identificarsi con essa e a “copiare” i suoi stati d'animo, diventando così spesso imprevedibili, eccessivamente chiusi, irritabili o addirittura depressi (il termine copiare deve essere inteso non come atteggiamento consapevole ma come naturale conseguenza dell'attaccamento che il bambino cerca di instaurare con la madre). Questi comportamenti “difficili” si insediano nella natura del piccolo e tendono a rimanere, attivi o latenti, almeno fino ai 18 mesi, ma spesso continuano a creare problemi legati ai normali processi di apprendimento e di crescita anche oltre questa età.

Tornando allo studio di Glover, Onosawa e Hodgkinson. Avendo appreso come il massaggio avesse già fornito risultati positivi sui bambini in TIN o nei casi d'immaturità del sistema gastrointestinale (es. coliche e stipsi) o in altri episodi, le autrici hanno stabilito come obiettivo principale il miglioramento della comunicazione e quindi del bounding tra neonato e madre e in seguito l'eventuale variazione dello stato depressivo di quest'ultima. Il metodo di osservazione usato è stato la registrazione video all'inizio ed alla fine del trattamento.

Quello che le autrici hanno potuto riscontrare è stata una notevole differenza tra i due gruppi con il significativo miglioramento dei partecipanti al gruppo frequentante il corso di massaggio infantile.

Miglioramento in che senso? Molto semplice: mentre attraverso la cura farmacologica e la consulenza riuscivano solo a favorire lo stato della madre, il corso di massaggio è riuscito a stabilire un miglioramento anche nel rapporto tra madre e bambino. Una delle motivazioni scientifiche proposte dalle autrici è il rapporto tra massaggio e rilascio di ossitocina. E' provato infatti che massaggiare favorisce la produzione di questa sostanza che favorisce a suo tempo la naturale predisposizione della madre nei confronti della cura del suo cucciolo (il termine “cucciolo” è voluto per sottolineare che l'ossitocina agisce non solo tra umani ma in tutti i mammiferi). Ma naturalmente un semplice processo chimico, per quanto importante sia, non può risolvere tutti i problemi. Un ruolo determinante lo ha giocato la dinamica del corso stesso. Come ci viene insegnato a noi “aspiranti insegnanti” ogni passaggio del coso serve per rafforzare la consapevolezza del genitore, per condividere le difficoltà e gioire dei piccoli traguardi. La facilitazione dei rapporti promossa e praticata dagli insegnanti ha aiutato le mamme di questo corso ad affrontare questa nuova esperienza a piccoli passi e con il continuo supporto di un gruppo, del proprio compagno ma soprattutto del loro amore e dell'amore di loro figlio.

L'articolo si conclude con uno spunto molto interessante sulla possibilità di usare i gruppi di massaggio come terapia standard nei casi di comprovata depressione post-natale: considerato le enormi spese sostenute dal sistema sanitario pubblico per curare e sostenere le mamme con questo problema e per curare poi i diversi problemi di disturbo del sonno e dell'apprendimento nei bambini, aiutare con il massaggio infantile risulta una soluzione a lungo termine sicuramente più conveniente per tutti.

Ho scelto di commentare lo studio perché ho notato nei miei corsi che la depressione nelle neo-mamme è una realtà praticamente quasi sempre presente. A volte è latente, a volte soffocata, a volte manifesta. Spesso è solo un forte bisogno di fare la cosa giusta, e la paura di non riuscire fa star male.

Credo che in molti di questi casi ci sia solo bisogno di un maggiore supporto da parte degli “esperti” e un maggior spirito di comprensione e disponibilità, perché essere umani e quindi non perfetti a volte pesa di più!

Nell'ottica la proposta di inserire il massaggio infantile nelle strutture pubbliche risulta essere a mio parere un'idea vincente in quanto permetterebbe alle famiglie di usufruire di un servizio realmente utile e gratificante che spesso è in grado di unire diversi aspetti legati all'evento della nascita (supporto psicologico, sostegno e condivisione con i pari, scambio di informazioni utili...).

Qualcuno potrebbe rispondere che esistono diverse associazioni che permettono la frequentazione di corsi IAIM, ma la differenza sostanziale tra un corso a pagamento privato e un corso presso una struttura pubblica sta nella consapevolezza in quest'ultimo caso di usufruire di un servizio per diritto, il che è fondamentale nella visione di una società civile attenta ed egualitaria dove crescere bambini felici e compassionevoli in una famiglia il più lontano possibile dalla depressione!Tornando allo studio di Glover, Onosawa e Hodgkinson. Avendo appreso come il massaggio avesse già fornito risultati positivi sui bambini in TIN o nei casi d'immaturità del sistema gastrointestinale (es. coliche e stipsi) o in altri episodi, le autrici hanno stabilito come obiettivo principale il miglioramento della comunicazione e quindi del bounding tra neonato e madre e in seguito l'eventuale variazione dello stato depressivo di quest'ultima. Il metodo di osservazione usato è stato la registrazione video all'inizio ed alla fine del trattamento.

Quello che le autrici hanno potuto riscontrare è stata una notevole differenza tra i due gruppi con il significativo miglioramento dei partecipanti al gruppo frequentante il corso di massaggio infantile.

Miglioramento in che senso? Molto semplice: mentre attraverso la cura farmacologica e la consulenza riuscivano solo a favorire lo stato della madre, il corso di massaggio è riuscito a stabilire un miglioramento anche nel rapporto tra madre e bambino. Una delle motivazioni scientifiche proposte dalle autrici è il rapporto tra massaggio e rilascio di ossitocina. E' provato infatti che massaggiare favorisce la produzione di questa sostanza che favorisce a suo tempo la naturale predisposizione della madre nei confronti della cura del suo cucciolo (il termine “cucciolo” è voluto per sottolineare che l'ossitocina agisce non solo tra umani ma in tutti i mammiferi). Ma naturalmente un semplice processo chimico, per quanto importante sia, non può risolvere tutti i problemi. Un ruolo determinante lo ha giocato la dinamica del corso stesso. Come ci viene insegnato a noi aspiranti insegnanti ogni passaggio del coso serve per rafforzare la consapevolezza del genitore, per condividere le difficoltà e gioire dei piccoli traguardi. La facilitazione dei rapporti promossa e praticata dagli insegnanti ha aiutato le mamme di questo corso ad affrontare questa nuova esperienza a piccoli passi e con il continuo supporto di un gruppo, del proprio compagno ma soprattutto del loro amore e dell'amore di loro figlio.

L'articolo si conclude con uno spunto molto interessante sulla possibilità di usare i gruppi di massaggio come terapia standard nei casi di comprovata depressione post-natale: considerato le enormi spese sostenute dal sistema sanitario pubblico per curare e sostenere le mamme con questo problema e per curare poi i diversi problemi di disturbo del sonno e dell'apprendimento nei bambini, aiutare con il massaggio infantile risulta una soluzione a lungo termine sicuramente più conveniente per tutti.

Ho scelto di commentare lo studio perché ho notato nei miei corsi che la depressione nelle neo-mamme è una realtà praticamente quasi sempre presente. A volte è latente, a volte soffocata, a volte manifesta. Spesso è solo un forte bisogno di fare la cosa giusta, e la paura di non riuscire fa star male.

Credo che in molti di questi casi ci sia solo bisogno di un maggiore supporto da parte degli “esperti” e un maggior spirito di comprensione e disponibilità, perché essere umani e quindi non perfetti a volte pesa di più!

Nell'ottica la proposta di inserire il massaggio infantile nelle strutture pubbliche risulta essere a mio parere un'idea vincente in quanto permetterebbe alle famiglie di usufruire di un servizio realmente utile e gratificante che spesso è in grado di unire diversi aspetti legati all'evento della nascita (supporto psicologico, sostegno e condivisione con i pari, scambio di informazioni utili...).

Qualcuno potrebbe rispondere che esistono diverse associazioni che permettono la frequentazione di corsi IAIM, ma la differenza sostanziale tra un corso a pagamento privato e un corso presso una struttura pubblica sta nella consapevolezza in quest'ultimo caso di usufruire di un servizio per diritto, il che è fondamentale nella visione di una società civile attenta ed egualitaria dove crescere bambini felici e compassionevoli in una famiglia il più lontano possibile dalla depressione!

2 commenti:

  1. davvero meraviglioso il massaggio infantile e neonatale. sarebbe l'ideale se sempre più genitori venissero a contatto con questa realtà.

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  2. cerchiamo di fare del nostro meglio!^^ purtroppo molti canali ci sono ancora preclusi e raggiungere più genitori possibili senza il sostegno attivo delle istituzioni pubbliche è un cammino pieno di ostacoli! ma come al solito le cose buone trovano sempre il modo di raggiungere l'obiettivo!

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